L’IBAN di un conto corrente è prima di tutto un acronimo che sta per International Bank Account Number ma, in pratica, cos’è l’IBAN di un conto corrente, a cosa serve davvero e dove si trova?
Si tratta di un codice alfanumerico molto importante perché al suo interno contiene tantissime informazioni che identificano il Paese di provenienza del conto, la banca e il conto corrente stesso.
Le ultime 12 cifre, infatti, rappresentano il numero del conto corrente, dato importantissimo per distinguere un conto da tutti gli altri e per eseguire alcune operazioni come un prelievo presso lo sportello fisico di una filiale.
A cosa serve il codice IBAN?
L’IBAN serve a inviare e ricevere pagamenti da e verso altri conti correnti operanti all’interno dell’area SEPA. Ciò significa che può essere utilizzato per operazioni nazionali e internazionali.
Altro aspetto da considerare è che l’IBAN, contenendo al suo interno anche il numero del conto, svolge anche un’importante funzione di identificazione del conto corrente stesso.
Grazie al suo utilizzo, il livello di sicurezza delle transazioni di denaro è cresciuto vertiginosamente proprio perché al suo interno sono contenute informazioni importantissime legate al conto, come stai per scoprire nel dettaglio.
Come è composto l’IBAN di un conto corrente?
Nel nostro Paese l’IBAN è lungo 27 caratteri e contiene al suo interno tantissimi codici che assieme racchiudono tutte le informazioni necessarie per identificare un conto.
Ecco quali sono:
- due lettere che identificano il Paese di appartenenza del conto è che in Italia corrispondono a IT;
- 2 cifre di controllo che rappresentano il codice CIN (o codice di controllo), generato da un algoritmo;
- una lettera che corrisponde al codice CIN Nazionale;
- il codice ABI di 5 cifre che identifica l’istituto presso cui il conto è stato aperto;
- il codice CAB, composto da 5 cifre che indica la filiale presso cui è aperto il conto;
- 12 cifre che corrispondono al numero del conto corrente.
Come leggere un codice IBAN
Ora che sai come si compone, è importante anche sapere come leggere un IBAN.
Per rendere il tutto più facile, ecco un possibile esempio di IBAN:
IT 21 A 54321 55321 210987654321.
In questo caso l’IBAN va scorporato in questo modo:
- IT identifica il Paese;
- 21 è il codice CIN;
- A è il codice CIN nazionale;
- 54321 è l’ABI;
- 55321 è il CAB;
- 210987654321 è il numero del conto.
Come capire se si tratta del numero 0 oppure della lettera O all’interno dell’IBAN?
Ricorda che le uniche lettere contenute nell’IBAN sono i primi due elementi del codice che indicano il Paese di provenienza del conto (IT nel caso dell’Italia) e il quinto elemento che costituisce il CIN nazionale.
La restante parte dell’IBAN è composta da numeri.
Differenza tra IBAN e numero di conto corrente
Erroneamente, spesso, l’IBAN e il numero di conto corrente vengono considerati sinonimi ma ormai avrai capito che non è proprio così.
L’IBAN ingloba al suo interno diversi codici, tra cui anche il numero del conto, composto da 12 cifre e situato proprio alla fine dell’IBAN.
Come trovare il codice IBAN di un conto?
Trovi l’IBAN all’interno dell’estratto conto, nella sezione dedicata alle coordinate del tuo conto.
In alternativa, puoi trovare il tuo IBAN anche accedendo nell’area a te riservata del sito ufficiale della banca presso cui hai aperto il conto oppure all’interno dell’app, sempre nella sezione al cui interno sono indicate le coordinate del conto.
L’IBAN è poi indicato anche sulle carte Bancomat associate al conto oppure sulle carte prepagate con IBAN.
Ovviamente, puoi anche rivolgerti direttamente al servizio clienti della tua banca o recarti presso una filiale fisica.
Cosa si può fare con l’IBAN?
Oltre a essere un elemento fondamentale, perché contiene tutte le informazioni utili per identificare un conto, l’IBAN ti permette di porre in essere diverse operazioni.
Con il codice IBAN puoi ricevere pagamenti e bonifici. Quando dovrai ricevere dei dei pagamenti in entrata, dovrai indicare l’IBAN affinché tale operazione possa andare a buon fine.
Al contrario, se sei tu a dover effettuare un pagamento, dovrai farti indicare l’IBAN del conto che beneficerà del tuo bonifico.
Inoltre, il fatto che venga utilizzato in tutti i Paesi dell’area SEPA ha reso le movimentazioni di denaro in Europa molto più semplici e snelle. Inoltre, ha contribuito a ridurre al minimo gli errori di digitazione e l’invio di transazioni errate.
Cosa succede se si invia denaro a IBAN errato?
A tal proposito, cosa accade se accidentalmente l’IBAN utilizzato in una transazione dovesse risultare errato?
Se, ad esempio, effettui un bonifico in uscita e sbagli formalmente l’IBAN (cioè lo digiti nel modo errato inserendo un codice di fatto inesistente) non c’è da preoccuparsi perché il denaro che hai inviato tramite bonifico ti verrà restituito sul conto nel giro di poco tempo.
Nel caso in cui l’errore si traduca nella digitazione di un IBAN diverso da quello del conto che desideravi accreditare ma comunque esistente, ciò che potrai fare è richiedere l’annullamento del bonifico entro i termini previsti dalla tua banca.
Quando è nato l’IBAN?
Nel 2008 il Sistema Bancario Italiano ha stabilito che l’IBAN sarebbe diventato, da quel momento in poi, l’unico strumento in grado di identificare un conto corrente e preposto all’invio e alla ricezione di pagamenti nel territorio nazionale.
Cosa succede se qualcuno conosce il tuo IBAN?
Se qualcuno dovesse venire a conoscenza del tuo IBAN non potrebbe succedere nulla di pericoloso perché, al massimo, potrebbe accreditarti un bonifico.
Non si tratta quindi di un dato sensibile che potrebbe mettere a rischio l’integrità del tuo saldo.