A quanto ammonta la tassa di successione del conto corrente, chi deve pagarla e come viene calcolata?
Tutte domande legittime a cui è necessario dare risposte chiare e certe quando si possiede un patrimonio da voler concedere o prendere in eredità.
Come scoprirai a breve, esistono alcune regole da conoscere e a cui fare molta attenzione perché, conoscere in anticipo l’entità della tassa di successione, pone gli eredi nella possibilità di poter ottemperare per tempo a quest’obbligo previsto per legge.
Partiamo col comprendere cos’è esattamente la tassa di successione sui conti correnti.
Attenzione: le seguenti informazioni sono redatte a scopo informativo con contenuti di carattere generico, pertanto, non si sostituiscono al consulto con un professionista. L’autore del contenuto non è né un commercialista né un fiscalista, vi invitiamo, quindi, a convalidare tali informazioni prima di prendere qualsiasi decisione basata su di esse.
Cos’è la tassa di successione sul conto corrente?
La tassa di successione sul conto corrente si applica nel momento in cui il correntista viene a mancare e di conseguenza i suoi beni, compresi i conti correnti, vengono trasmessi ai suoi eredi.
L’entità della tassa, come scoprirai e breve, varia in base al grado di parentela che intercorre tra il correntista defunto e i suoi eredi. Inoltre, cambia anche in relazione al valore stesso dell’eredità (nel nostro caso sulla liquidità disponibile sul conto).
Come funziona la successione di un conto corrente?
Affinché gli eredi del correntista possano entrare in possesso di quanto disponibile sul conto, devono necessariamente ottemperare al pagamento della tassa di successione. Gli eredi e i legatari sono tenuti quindi a pagare l’imposta.
La sua entità, come già anticipato, dipende anche dal grado di parentela che intercorre tra il defunto e i suoi eredi. Per il coniuge, i figli e i parenti in linea retta l’aliquota è del 4%, con una franchigia di 1 milione di euro.
Questo equivale a dire che, se l’importo è inferiore a 1 milione di euro, nessuna tassa dovrà essere pagata. Il meccanismo è identico per gli altri gradi di parentela, solo che, nel caso di fratelli e sorelle, l’aliquota sale al 6% e la franchigia scende a 100.000 euro.
Per tutti gli altri gradi di parentela non esiste alcuna franchigia e l’aliquota della tassa di successione è pari al 6%. Gli eredi che non hanno nessun grado di parentela con il correntista defunto sono invece tenuti a pagare l’8%. Anche in quest’ultimo caso non è prevista la franchigia.
La procedura da seguire per la successione di un conto
Oltre a pagare la tassa di successione (nei casi in cui è dovuta) gli eredi devono fornire alla banca presso cui è aperto il conto, il certificato di morte e un modulo disponibile presso l’Agenzia delle Entrate.
Cosa fondamentale è che tale procedura deve essere avviata entro i 12 mesi successivi alla morte del correntista defunto.
La chiusura del conto di una persona deceduta non dovrebbe prevedere alcun costo.
Sarà necessario anche compilare la modulistica prevista dalla banca e fornire, oltre al certificato di morte del correntista, anche i documenti d’identità degli eredi.
Quanto si paga di tasse sui conti ereditati: facciamo qualche esempio
Facciamo alcuni esempi per comprendere quanto si paga di tasse sui conti ereditati.
Qualora l’erede fosse un figlio e l’importo disponibile sul conto ammontasse a 2 milioni di euro, la tassa di successione da pagare sarà di 80.000 euro. In questa situazione si applica l’aliquota del 4% sul totale disponibile sul conto poiché l’importo della franchigia è stato abbondantemente superato.
Nel caso in cui l’erede fosse invece un fratello e il saldo del conto ammontasse a 300.000 euro, la tassa sarebbe pari a 18.000 euro. Qui l’esempio è simile a quello di prima anche se l’aliquota sale al 6% (trattandosi di un fratello e non di un figlio) e la franchigia è molto più bassa.
Se un conto corrente contenente, ad esempio, 500.000 euro, viene ereditato da una persona che non ha nessun grado di parentela col defunto, invece, la tassa da pagare ammonterebbe a 40.000 euro.
Come evitare la tassa di successione sul conto?
Come avrai già compreso, esistono alcune situazioni in cui è possibile evitare la tassa di successione.
Su importi inferiori a 1 milione di euro (nel caso di figli, coniuge e parenti in linea retta) e su saldi più bassi di 100.000 euro (nel caso di fratelli e sorelle) l’imposta di successione non è dovuta.
In tutti gli altri casi diversi da quelli appena citati, sono previste le aliquote sintetizzate come segue:
- 4% per figli, coniuge e parenti in linea rette (con franchigia di 1 milione di euro)
- 6% per fratelli e sorelle (con franchigia di 100.000 euro)
- 6% per tutti gli altri parenti (senza alcuna franchigia);
- 8% per tutti gli eredi che non hanno nessun grado di parentela con il defunto.
Tassa di successione su conto cointestato
Le regole relative al calcolo e al pagamento della tassa di successione sono identiche anche nel caso in cui il conto dovesse essere cointestato. Tuttavia, la procedura potrebbe differire a seconda che il conto cointestato sia a firma congiunta o disgiunta.
Nel primo caso, il conto viene congelato fino a che il cointestatario e gli eredi non si rechino assieme in banca per richiedere di svincolare il saldo presente sul conto.
In caso di firma disgiunta, gli eredi possono disporre liberamente della parte spettante al correntista defunto senza alcun’azione da parte del cointestatario.
Cosa succede se non si può pagare la tassa di successione?
Non pagare la tassa di successione comporta conseguenze non di poco conto.
Essendo un’imposta (e in quanto tale essa è obbligatoria), se non viene pagata da parte degli eredi quest’ultimi riceveranno una cartella esattoriale. Inoltre, se non ottemperano al pagamento rischieranno anche il pignoramento del conto corrente.
Considera poi che in caso di insolvenza da parte di un erede, tutti gli altri sono responsabili in solido. Ciò significa che il fisco potrà rivalersi sugli altri eredi anche per la quota di tassa non pagata da uno di loro.